Uno dei due più importanti argomenti trattati in questo drama è il tipo di rapporto che può esserci tra un essere umano e un IA, un essere che non ha corpo nonostante sia così avanzato da possedere le sembianze di Go Nan Do, il suo creatore.
Può esistere una relazione amorosa tra un IA e un essere umano? Può un IA provare sentimenti? O è tutto frutto di un algoritmo? E come potrebbe essere sfruttato nelle mani sbagliate?
Già queste premesse mi avevano catturato e mi ci sono fiondata.
Nonostante alcuni EVIDENTI buchi di trama (non faccio spoiler), mi ha preso. Sarà stato anche per l'altro importante argomento trattato, la solitudine. Infatti non solo abbiamo una protagonista che a causa di un trauma infantile non riesce a riconoscere i volti delle persone e quindi questo la isola, ma anche Nan Do porta il peso di un trauma che lo isola e che riesce a trovare rifugio solo nel mondo dell'informatica.
Sarà proprio Holo (nome proprio dell'IA) a farli avvicinare e fargli scoprire la forza delle relazioni umane (un paradosso).
Ma non è tutto qui.
Oltre alla storia principale, abbiamo altre due sottotrame con un'impronta "spy story" che si interconnettono con tutto il resto. Non danno fastidio, anzi non lasciano scivolare l'opera in qualcosa di noioso e stucchevole.
Entrambe vengono trattate molto bene nonostante rimangano cmq leggere, ma il bello è che c'è un inizio, un corpo centrale ed una fine. Non sono situazioni che "fioriscono come margherite"! (cit)
Nel complesso mi è piaciuto molto.
Può esistere una relazione amorosa tra un IA e un essere umano? Può un IA provare sentimenti? O è tutto frutto di un algoritmo? E come potrebbe essere sfruttato nelle mani sbagliate?
Già queste premesse mi avevano catturato e mi ci sono fiondata.
Nonostante alcuni EVIDENTI buchi di trama (non faccio spoiler), mi ha preso. Sarà stato anche per l'altro importante argomento trattato, la solitudine. Infatti non solo abbiamo una protagonista che a causa di un trauma infantile non riesce a riconoscere i volti delle persone e quindi questo la isola, ma anche Nan Do porta il peso di un trauma che lo isola e che riesce a trovare rifugio solo nel mondo dell'informatica.
Sarà proprio Holo (nome proprio dell'IA) a farli avvicinare e fargli scoprire la forza delle relazioni umane (un paradosso).
Ma non è tutto qui.
Oltre alla storia principale, abbiamo altre due sottotrame con un'impronta "spy story" che si interconnettono con tutto il resto. Non danno fastidio, anzi non lasciano scivolare l'opera in qualcosa di noioso e stucchevole.
Entrambe vengono trattate molto bene nonostante rimangano cmq leggere, ma il bello è che c'è un inizio, un corpo centrale ed una fine. Non sono situazioni che "fioriscono come margherite"! (cit)
Nel complesso mi è piaciuto molto.
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