This review may contain spoilers
Visto nel 2024 eppure non sembra invecchiato male.
Finito adesso, 16 episodi in cui ogni plot twist ti prende alla sprovvista, i personaggi si rifiutano di fare quello che gli è stato imposto in fase di creazione e tutto fila alla perfezione.
L'inizio è la parte più prevedibile allo spettatore smaliziato ma, da quando mi sono addentrata nell'analisi delle storie, questa è senz'ombra di dubbi quella che mi ha dato più soddisfazione come fruitrice.
Ammetto il mio bias iniziale: da sempre una parte di me ha trattato i propri giocattoli come esseri senzienti in mia assenza (più per paura che per piacere creativo) per cui tutte le premesse di questo drama erano scritte apposta per accalappiarmi all'amo. Questo però non toglie smalto alla bravura di chi si è occupato della sceneggiatura perché tutti i personaggi, compresi i secondari, hanno spazio per le proprie agende e diventano perno per una nuova svolta.
C'è parecchia azione, una buona dose di suspance e lo consiglio anche ai detrattori della parte romance.
Sto leggendo alcune delle recensioni, che sono meno entusiaste di me, eppure io trovo che la forza di questo drama stia proprio nelle scelte dei personaggi che vengono criticate di più.
Già il fatto che il disegnatore del fumetto non sia la protagonista dimostra come si sia cercato di non cadere nel cliché più comune, considerato poi che il fumettista ODIA il suo personaggio e cerca attivamente di sbarazzarsene. Il suo arco narrativo passa da dio, a killer, a padre disperato, a vittima sacrificale per una redenzione che non gli spettava neanche.
La mancanza di problemi nella parte romance serve proprio per dare maggior risalto alla trama principale e chi si lamenta della mancanza di montagne russe emotive per la coppia non realizza che si tratta di una sotto-trama e come tale ha uno spazio ridotto. Per lei è facile innamorarsi, per lui è la prima volta che una donna attira la sua attenzione dato che il manhwa è di tipo action, io trovo che sia più che normale che il forte senso di giustizia e di onore di Kang Cheol gli faccia prendere decisioni protettive nei confronti di un personaggio che gli dimostra lealtà oltre i limiti della fantasia.
Il personaggio di lei, Oh Yeon Joo, risulta debole alla fine, partendo da buone premesse per poi rimanere travolta dagli eventi. Eppure anche in questo io trovo una certa logica.
Innanzitutto si tratta di una storia in cui lei non è un'eroina action, ma solo una donna femminile e molto educata. Aspettarsi da lei che risolva il problema è come aspettarsi di vederla diventare Xena a metà drama. Anche per questo ho apprezzato il fatto che il fumettista fosse suo padre: dimostra come lei possa avere un'infarinatura di come debba funzionare un capitolo della storia, le capacità per intervenire e provare a indirizzare il corso degli eventi, ma il cervello macchiavellico rimane quello di Kang Cheon, che è nato proprio per quello: perfetto, cerebrale e con una mira da campione olimpico di tiro al bersaglio.
L'inizio è la parte più prevedibile allo spettatore smaliziato ma, da quando mi sono addentrata nell'analisi delle storie, questa è senz'ombra di dubbi quella che mi ha dato più soddisfazione come fruitrice.
Ammetto il mio bias iniziale: da sempre una parte di me ha trattato i propri giocattoli come esseri senzienti in mia assenza (più per paura che per piacere creativo) per cui tutte le premesse di questo drama erano scritte apposta per accalappiarmi all'amo. Questo però non toglie smalto alla bravura di chi si è occupato della sceneggiatura perché tutti i personaggi, compresi i secondari, hanno spazio per le proprie agende e diventano perno per una nuova svolta.
C'è parecchia azione, una buona dose di suspance e lo consiglio anche ai detrattori della parte romance.
Sto leggendo alcune delle recensioni, che sono meno entusiaste di me, eppure io trovo che la forza di questo drama stia proprio nelle scelte dei personaggi che vengono criticate di più.
Già il fatto che il disegnatore del fumetto non sia la protagonista dimostra come si sia cercato di non cadere nel cliché più comune, considerato poi che il fumettista ODIA il suo personaggio e cerca attivamente di sbarazzarsene. Il suo arco narrativo passa da dio, a killer, a padre disperato, a vittima sacrificale per una redenzione che non gli spettava neanche.
La mancanza di problemi nella parte romance serve proprio per dare maggior risalto alla trama principale e chi si lamenta della mancanza di montagne russe emotive per la coppia non realizza che si tratta di una sotto-trama e come tale ha uno spazio ridotto. Per lei è facile innamorarsi, per lui è la prima volta che una donna attira la sua attenzione dato che il manhwa è di tipo action, io trovo che sia più che normale che il forte senso di giustizia e di onore di Kang Cheol gli faccia prendere decisioni protettive nei confronti di un personaggio che gli dimostra lealtà oltre i limiti della fantasia.
Il personaggio di lei, Oh Yeon Joo, risulta debole alla fine, partendo da buone premesse per poi rimanere travolta dagli eventi. Eppure anche in questo io trovo una certa logica.
Innanzitutto si tratta di una storia in cui lei non è un'eroina action, ma solo una donna femminile e molto educata. Aspettarsi da lei che risolva il problema è come aspettarsi di vederla diventare Xena a metà drama. Anche per questo ho apprezzato il fatto che il fumettista fosse suo padre: dimostra come lei possa avere un'infarinatura di come debba funzionare un capitolo della storia, le capacità per intervenire e provare a indirizzare il corso degli eventi, ma il cervello macchiavellico rimane quello di Kang Cheon, che è nato proprio per quello: perfetto, cerebrale e con una mira da campione olimpico di tiro al bersaglio.
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