Tanti bei ragazzi, sceneggiatura terribile
Il vero, unico punto di forza di questo drama è il cast. Da donna, posso dire di essere stata intrattenuta da un’infinita parata di bei ragazzi, e gli attori hanno anche lavorato benino.
Se il protagonista sembra fatto apposta per farci sognare la notte, un discorso a parte merita il diavoletto che interpreta la parte del quasi onnipresente bambino. Crescerà… e credo diventerà un bravo attore. Le premesse ci sono.
L’opera è chiaramente a basso costo, con costumi cambiati raramente e ambientazioni riciclate con scuse trasparenti. Come detto più volte, non è grave di per sé, ho visto drama a basso costo molto interessanti.
E, come spesso accade, la storia parte scoppiettando, interessante, con la sua buona dose di mistero e voglia di scoprire cosa ci sia dietro, sia pure con la consueta dose di cliché. La coppia principale è bene assortita, è molto piacevole guardare le loro interazioni. Ma, ben presto, il giocattolo si rompe e i personaggi cominciano a comportarsi in maniera illogica, mentre i colpi di scena gratuiti, assurdi e in gran parte super telefonati si susseguono fiaccando la volontà dello spettatore. L’uso smodato della perdita di memoria è risibile.
Molte situazioni di conflitto vengono condotte in maniera che non si può definire altrimenti che pedestre. Certe scene di combattimento sono veramente ridicole, alcune vengono addirittura non mostrate e la battaglia finale dello scopo principale di tutto il conflitto all’interno del drama, il trofeo settennale, non abbiamo l’onore di vederla! In un’occasione le fazioni opposte restano a guardare due tizi che combattono e nessuno cerca di recuperare un animale fondamentale per la salvezza di un caro. L’eroina, che ha un figlio in fin di vita e una finestra di tempo ristretta per salvarlo, passeggia un giorno intero con l’amato a fare la romanticona, trovando un’amaca e delle lanterne in mezzo a un bosco… O se le sono portate dietro (e non facevano parte della dotazione della missione di salvataggio) oppure erano già lì, e allora, bella mia, fatti delle domande e datti delle risposte. O dobbiamo semplicemente pensare che queste cose le abbiano tirate fuori dai magazzini della produzione? E così via delirando.
Il lieto fine è bene accetto, un po’ meno che sul letto nuziale si buttino due battute di dietrologia per annunciare che forse, a questo indescrivibile sfacelo, ci sarà pure un sequel.
No, gente, non ci siamo. Bei ragazzi, e bravi, ma al servizio di una sceneggiatura che incita al linciaggio degli scrittori. Bocciato. Darò 6 abbondante per le prime puntate, molto gradevoli, e il cast.
Se il protagonista sembra fatto apposta per farci sognare la notte, un discorso a parte merita il diavoletto che interpreta la parte del quasi onnipresente bambino. Crescerà… e credo diventerà un bravo attore. Le premesse ci sono.
L’opera è chiaramente a basso costo, con costumi cambiati raramente e ambientazioni riciclate con scuse trasparenti. Come detto più volte, non è grave di per sé, ho visto drama a basso costo molto interessanti.
E, come spesso accade, la storia parte scoppiettando, interessante, con la sua buona dose di mistero e voglia di scoprire cosa ci sia dietro, sia pure con la consueta dose di cliché. La coppia principale è bene assortita, è molto piacevole guardare le loro interazioni. Ma, ben presto, il giocattolo si rompe e i personaggi cominciano a comportarsi in maniera illogica, mentre i colpi di scena gratuiti, assurdi e in gran parte super telefonati si susseguono fiaccando la volontà dello spettatore. L’uso smodato della perdita di memoria è risibile.
Molte situazioni di conflitto vengono condotte in maniera che non si può definire altrimenti che pedestre. Certe scene di combattimento sono veramente ridicole, alcune vengono addirittura non mostrate e la battaglia finale dello scopo principale di tutto il conflitto all’interno del drama, il trofeo settennale, non abbiamo l’onore di vederla! In un’occasione le fazioni opposte restano a guardare due tizi che combattono e nessuno cerca di recuperare un animale fondamentale per la salvezza di un caro. L’eroina, che ha un figlio in fin di vita e una finestra di tempo ristretta per salvarlo, passeggia un giorno intero con l’amato a fare la romanticona, trovando un’amaca e delle lanterne in mezzo a un bosco… O se le sono portate dietro (e non facevano parte della dotazione della missione di salvataggio) oppure erano già lì, e allora, bella mia, fatti delle domande e datti delle risposte. O dobbiamo semplicemente pensare che queste cose le abbiano tirate fuori dai magazzini della produzione? E così via delirando.
Il lieto fine è bene accetto, un po’ meno che sul letto nuziale si buttino due battute di dietrologia per annunciare che forse, a questo indescrivibile sfacelo, ci sarà pure un sequel.
No, gente, non ci siamo. Bei ragazzi, e bravi, ma al servizio di una sceneggiatura che incita al linciaggio degli scrittori. Bocciato. Darò 6 abbondante per le prime puntate, molto gradevoli, e il cast.
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