Adrenalina, sentimenti e tanti ottimi attori
Un thriller mystery un po’ diverso dal solito, se vogliamo, perché le identità nascoste vengono intuite, e successivamente scoperte, molto presto. Non stiamo a domandarci chi sia chi fino all’ultimo episodio. Quello che accade, invece, una volta che quasi tutte le carte sono sul tavolo, e l’infittirsi di un gioco di gatti e topi dove a volte non è ben chiaro chi sia la preda o il predatore. Dove non esistono completi innocenti e, a maggior ragione, completi colpevoli. Dove si prova più di un moto di simpatia per i serial killer nonostante i loro delitti, e non solo perché, essendo il cast formato in abbondanza da attori belli e bellissimi, detti assassini sono molto attraenti.
Genetica o ambiente? Cosa fa di un essere umano uno psicopatico? Se un bambino crescesse in un ambiente amorevole invece che in uno abusivo, svilupperebbe ugualmente delle tare psichiche? E viceversa? E ancora: fin dove è lecito intervenire, vendicarsi, fin dove è lecito perdonare?
I remember you, conosciuto anche come Hello monster, sviscera questi argomenti in una infinita serie di sfumature di grigio, guidandoci per mano a scoprire che, dietro ogni psicopatico, c’è una causa scatenante e, a volte, perfino l’illusione di fare del bene. Non solo la vittima, anche l’assassino è spesso profondamente solo e ha dei bisogni basici che, nella sua maniera contorta e malata, cerca di soddisfare.
In questa adrenalinica cavalcata, che non conosce cinque minuti di noia in sedici ore di drama, l’unica cosa che forse manca è proprio quella che viene indicata per prima fra i generi dell’opera: la commedia romantica. Intendiamoci: c’è la canonica storia d’amore, ma è veramente molto secondaria rispetto alla suspense, anche perché il protagonista maschile ha una personalità particolare, per cui non è inizialmente molto propenso ad esplorare i rapporti amorosi.
Il commento musicale sottolinea spesso a proposito i momenti più topici e può definirsi soddisfacente. Purtroppo la cinematografia è piuttosto basica, senza grandi voli di fantasia ma, sinceramente, non credo che sia la cosa più importante in questo lavoro. Quello che veramente “fa” quest’opera è il cast, unito ad una sceneggiatura veramente azzeccata.
Se la protagonista è molto brava e credibile, è il trio dei protagonisti maschili a dare i brividi in molte scene. Professore, avvocato, dottore e team leader fanno a gara a chi meglio interpreta la sua parte, appoggiati da tutto il resto del cast, che ha lavorato per lo più molto bene. Bromance è una parola che, qui, non ha significati nascosti: è un rapporto fra due fratelli che viene esplorato in maniera dolcemente malata e, ben più della parte romantica, è il vero fulcro dell’opera.
Ho particolarmente apprezzato lo sviluppo dei personaggi, la scoperta delle loro motivazioni, delle loro storie, del loro doloroso passato. E' stata una piacevole sorpresa la presenza di una protagonista forte, per una volta, ma forte veramente, di corpo e di spirito.
La sceneggiatura, come detto adrenalinica e priva di noia, è fantastica, anche se devo ammettere un po’ confusa nel finale, che viene lasciato abbastanza aperto, suggerendo la possibilità di una seconda stagione che però, a distanza di diversi anni, ancora non si è vista, e quindi probabilmente mai si farà. Peccato: a patto che il cast fosse lo stesso, ne avrei visto volentieri anche una seconda serie.
Sono stata veramente risucchiata in questo drama, cui si può forse rimproverare la gestione un po’ “allegra” di alcune indagini, minus che però ho dovuto applicare a tutti i mystery che ho guardato finora. Non che i polizieschi italiani o americani seguano perfettamente le procedure e le leggi, vero?
Genetica o ambiente? Cosa fa di un essere umano uno psicopatico? Se un bambino crescesse in un ambiente amorevole invece che in uno abusivo, svilupperebbe ugualmente delle tare psichiche? E viceversa? E ancora: fin dove è lecito intervenire, vendicarsi, fin dove è lecito perdonare?
I remember you, conosciuto anche come Hello monster, sviscera questi argomenti in una infinita serie di sfumature di grigio, guidandoci per mano a scoprire che, dietro ogni psicopatico, c’è una causa scatenante e, a volte, perfino l’illusione di fare del bene. Non solo la vittima, anche l’assassino è spesso profondamente solo e ha dei bisogni basici che, nella sua maniera contorta e malata, cerca di soddisfare.
In questa adrenalinica cavalcata, che non conosce cinque minuti di noia in sedici ore di drama, l’unica cosa che forse manca è proprio quella che viene indicata per prima fra i generi dell’opera: la commedia romantica. Intendiamoci: c’è la canonica storia d’amore, ma è veramente molto secondaria rispetto alla suspense, anche perché il protagonista maschile ha una personalità particolare, per cui non è inizialmente molto propenso ad esplorare i rapporti amorosi.
Il commento musicale sottolinea spesso a proposito i momenti più topici e può definirsi soddisfacente. Purtroppo la cinematografia è piuttosto basica, senza grandi voli di fantasia ma, sinceramente, non credo che sia la cosa più importante in questo lavoro. Quello che veramente “fa” quest’opera è il cast, unito ad una sceneggiatura veramente azzeccata.
Se la protagonista è molto brava e credibile, è il trio dei protagonisti maschili a dare i brividi in molte scene. Professore, avvocato, dottore e team leader fanno a gara a chi meglio interpreta la sua parte, appoggiati da tutto il resto del cast, che ha lavorato per lo più molto bene. Bromance è una parola che, qui, non ha significati nascosti: è un rapporto fra due fratelli che viene esplorato in maniera dolcemente malata e, ben più della parte romantica, è il vero fulcro dell’opera.
Ho particolarmente apprezzato lo sviluppo dei personaggi, la scoperta delle loro motivazioni, delle loro storie, del loro doloroso passato. E' stata una piacevole sorpresa la presenza di una protagonista forte, per una volta, ma forte veramente, di corpo e di spirito.
La sceneggiatura, come detto adrenalinica e priva di noia, è fantastica, anche se devo ammettere un po’ confusa nel finale, che viene lasciato abbastanza aperto, suggerendo la possibilità di una seconda stagione che però, a distanza di diversi anni, ancora non si è vista, e quindi probabilmente mai si farà. Peccato: a patto che il cast fosse lo stesso, ne avrei visto volentieri anche una seconda serie.
Sono stata veramente risucchiata in questo drama, cui si può forse rimproverare la gestione un po’ “allegra” di alcune indagini, minus che però ho dovuto applicare a tutti i mystery che ho guardato finora. Non che i polizieschi italiani o americani seguano perfettamente le procedure e le leggi, vero?
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