Parola d'ordine: umorismo involontario
Terrificante. Ti attirano e provocano con la promessa di chissà quali perversioni in camera da letto e vicende tensioattive nell'eccitante mondo della mafia, però poi alla prova dei fatti le sessioni sono abbastanza vaniglia per un certo verso e ridicole per un altro. Il povero cristo che se ne è andato col torso sanguinante non è stato sicuramente ferito da quella specie di frustino che sembra un pennacchio per tende. Tutta la recitazione è a volte pedestre, da parte più o meno di tutti: non siamo molto sopra il minimo edittale.
Sarebbe anche sopportabile se non ci fossero pesanti buchi nella trama e continue situazioni oltre ogni limite di plausibilità.
I personaggi secondari che fanno il filo al nostro ineffabile capomafia, sia l'uomo che la donna, sono caricaturali: l'uomo è un bambino capriccioso, la donna sembra non riuscire a comprendere il semplice concetto che se un uomo ha mangiato banane per tutta la vita, di sicuro non vorrà improvvisamente le pesche.
L'ambientazione nella mafia non convincerebbe un ragazzino delle elementari e, quel che è peggio, l'attore che interpreta Kamol è completamente inadatto alla parte. Dovrebbe essere un algido, tenebroso, spietato capo mafia col pallino del sadomaso, ma assomiglia più a un orsacchiotto damerino senza alcuna presenza minacciosa, col viso perennemente congelato in una maschera apparentemente gonfiata da interventi estetici che gli hanno immobilizzato la faccia.
Non ho gradito particolarmente l'utilizzo della tigre, che è stata evidentemente sedata per permettere agli attori di interagire con lei: una presenza totalmente random, inutile ai fini della trama. Quella povera bestia mi ha fatto una pena immensa.
Durante le varie puntate si toccano punte di umorismo involontario raramente viste altrove, sembra a tratti di guardare un poliziottesco degli anni 70 e pure fatto male. Non si capisce a cosa servono le guardie del corpo, visto che non proteggono nessuno né riescono a impedire l'accesso agli estranei, in più si fanno continuamente gabbare da Tizio e Caio. Ridicolo.
E il nostro dolcissimo Kim che, dopo aver fatto i capricci per tutta la serie si improvvisa psicologo e trova del bene in tutti, riuscendo perfino a fare una predica al grande boss?
L'ultimo episodio è di un cringe terribile, questi due insieme sono come l'acqua e l'olio anche perché hanno fornito loro delle battute orrende. Discorso a parte merita la colonna sonora, a tratti anche gradevole ma, a volte, mal abbinata alle scene.
Tutto il drama ricorda un treno che arrivi a tutta birra sui binari bloccati da un tronco: continui a guardare affascinato uno spettacolo tremendo anche se sai che non migliorerà, eppure non riesci a staccartene fino alla fine. Deve essere il miracolo dei BL tailandesi. Per questo, e solo per questo ho assegnato una sufficienza.
Sarebbe anche sopportabile se non ci fossero pesanti buchi nella trama e continue situazioni oltre ogni limite di plausibilità.
I personaggi secondari che fanno il filo al nostro ineffabile capomafia, sia l'uomo che la donna, sono caricaturali: l'uomo è un bambino capriccioso, la donna sembra non riuscire a comprendere il semplice concetto che se un uomo ha mangiato banane per tutta la vita, di sicuro non vorrà improvvisamente le pesche.
L'ambientazione nella mafia non convincerebbe un ragazzino delle elementari e, quel che è peggio, l'attore che interpreta Kamol è completamente inadatto alla parte. Dovrebbe essere un algido, tenebroso, spietato capo mafia col pallino del sadomaso, ma assomiglia più a un orsacchiotto damerino senza alcuna presenza minacciosa, col viso perennemente congelato in una maschera apparentemente gonfiata da interventi estetici che gli hanno immobilizzato la faccia.
Non ho gradito particolarmente l'utilizzo della tigre, che è stata evidentemente sedata per permettere agli attori di interagire con lei: una presenza totalmente random, inutile ai fini della trama. Quella povera bestia mi ha fatto una pena immensa.
Durante le varie puntate si toccano punte di umorismo involontario raramente viste altrove, sembra a tratti di guardare un poliziottesco degli anni 70 e pure fatto male. Non si capisce a cosa servono le guardie del corpo, visto che non proteggono nessuno né riescono a impedire l'accesso agli estranei, in più si fanno continuamente gabbare da Tizio e Caio. Ridicolo.
E il nostro dolcissimo Kim che, dopo aver fatto i capricci per tutta la serie si improvvisa psicologo e trova del bene in tutti, riuscendo perfino a fare una predica al grande boss?
L'ultimo episodio è di un cringe terribile, questi due insieme sono come l'acqua e l'olio anche perché hanno fornito loro delle battute orrende. Discorso a parte merita la colonna sonora, a tratti anche gradevole ma, a volte, mal abbinata alle scene.
Tutto il drama ricorda un treno che arrivi a tutta birra sui binari bloccati da un tronco: continui a guardare affascinato uno spettacolo tremendo anche se sai che non migliorerà, eppure non riesci a staccartene fino alla fine. Deve essere il miracolo dei BL tailandesi. Per questo, e solo per questo ho assegnato una sufficienza.
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