Una cosa che ho curiosamente apprezzato è stata la mancanza degli smartphone, ormai perennemente presenti nelle serie recenti. Purtroppo questo breve salto indietro nel passato recente ha portato con sé anche tagli di capelli che davvero mi hanno sempre urtata, pazienza. Nota probabilmente discordante col pensiero comune, il protagonista non partiva avvantaggiato: l'attore che lo interpreta non è mai stato tra i miei preferiti, anzi. L'ho tollerato a fatica, persino in altri drama celebri come Goblin, dove per fortuna l'altro ML (il tristo mietitore) rendeva la serie decisamente meritevole di essere vista.
Gusti personali a parte, un buon drama ma, per qualche inspiegabile motivo, non nelle mie corde.
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Drama senza pretese, ma apprezzabile. Arrivo da una serie di drama a tema "matrimonio di facciata" e, devo dire, di tutte le serie cinesi viste di recente sulla tematica, se dovessi consigliarne una tra tutte opterei per questa. Non che non abbia pecche, ma rispetto alle altre l'ho trovata un poco più meritevole. Storia non originalissima, svariati cliché prevedibili ma alcuni piacevolmente ben realizzati, che non fanno mai male. Come in tutte le serie affini, la parte migliore è sempre la prima. Quando poi i due protagonisti convergono e si dichiarano, paradossalmente quasi sempre da lì in poi l'attenzione dello spettatore invece di aumentare cala, disperdendosi nella noia. Questa serie è riuscita a tenere la mia attenzione relativamente alta per i primi tre quarti, direi, che non male a confronto delle serie analoghe. Ma anche qui, quando finalmente i due piccioncini da finti novelli sposi diventano veri novelli sposi...qualcosa va storto. Viene a mancare un ostacolo da superare, e quindi si rispolverano cose un po' a caso, dal trauma infantile di lui che gli ha lasciato la paura del buio (aspetto appena accennato nella prima metà della serie, ma che poi, di colpo, lo paralizza pur con la luce delle candele e dei lampioni vari). Lì si cade davvero un po' nel banale e nel ridicolo, con la sposina che risolve magicamente ciò che fior fior di esperti non sono riusciti a guarire semplicemente facendolo giocare a mosca cieca. Dai, anche no. Superata la paura del buio, tocca a lei improvvisare un ultimo ostacolo, perdendo la testa per la trasposizione cinematografica del proprio romanzo al punto da non dare più importanza agli amici di sempre e all'amato neosposo. Anche qui, un bel "boh" perplesso è più che giustificato. A livello di recitazione, lei nella norma, forse addirittura un poco inspida. La differenza la fa di sicuro l'attore protagonista, esteticamente forse meno bello di tanti altri ML di serie affini, ma con un fascino e un'espressività davvero apprezzabili (soprattutto lo sguardo, capace di trasmettere tutto il non detto con una semplice ma efficace alzata di sopracciglia). Non un ML che si perde nella massa di volti ben cesellati ma che i cui ruoli si confondono l'uno con l'altro. Quantomeno, Lu Bo Yan sarà un personaggio che credo ricorderò. Se siete alla ricerca di un c-drama in tema "fake marriage", allora consiglio questo. Was this review helpful to you?
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Una serie a forte rischio abbandono...
Decisamente no.Leggendo la trama mi ha ricordato pari pari un'altra serie coreana (Beauty inside), decisamente meglio riuscita. L'elemento insolito che dovrebbe essere caratterizzante - ovvero l'incapacità patologica del ML di riconoscere i volti - qui viene messo da parte dopo le prime puntate e trattato al pari di un accessorio opzionale, mentre invece era stata una carta che l'altro drama aveva saputo giocarsi davvero bene.
Anche perchè, tolto questo aspetto, la serie non presenta contenuti particolarmente originali, quindi è stata davvero una mossa infelice.
Tutta la vicenda del passato e il fraintendimento sull'identità della FL l'ho trovata estremamente noiosa (ma capisco che se si toglieva anche quello davvero non restava nient'altro sul piatto di cui parlare). La pecca più grande è per me anche una critica abbastanza insolita, ovvero la caratterizzazione del ML (che generalmente apprezzo sempre più rispetto alle protagoniste): qui il personaggio proprio non funziona, è antipatico dall'inizio alla fine della serie, offensivo, viziato, egocentrico, presuntuoso...aggettivi che posso aver associato anche in modo positivo ad altri ML in altre serie, ma dove c'è una certa caratterizzazione dietro e significato. Qui invece prevale il fastidio e l'antipatia. Poche volte un protagonista mi ha suscitato una tale insofferenza. Inutile dire che la seconda parte l'ho guardata saltando diverse scene a piedi pari: o così, o non sarei mai riuscita ad arrivare in fondo. C'è molto altro di più meritevole da vedere, senza fare grandi ricerche o grossi sforzi.
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Buona versione Thai del celebre "Itazura na kiss", con qualche pregio e qualche pecca
Questo drama rappresenta una delle tante trasposizioni del manga "Itazura na kiss", in particolare questa è la versione made in Thailandia. Difficile scalzare la versione giapponese del 2013 e il suo sequel, ma posso dire di averla comunque apprezzata, soprattutto nella prima parte.La vicenda segue a grandi linee la stessa già riproposta nelle altre versioni, ma si caratterizza diversamente nei vari dettagli pur mantenendo inalterati gli elementi principali.
Punto di forza sicuramente il protagonista maschile, che nella prima parte della serie no solo riveste molto bene il ruolo, ma che mi ha fatto scoprire un attore - Mike D'Angelo - che non conoscevo e che assomiglia molto a Jo Chang Wook, uno dei miei attori coreani preferiti. Punto in più, insomma. E un secondo punto in più per la chioma biondo ossigenata di TenTen, tonalità rara nei drama asiatici - del resto non è tipica del fenotipo - ma che invece di risultare come un pugno nell'occhio gli conferisce un fascino insolito (a conti fatti, l'unico altro biondo ossigenato che ho visto -e anche lì molto apprezzato - è il Win di "Between us" e "Until We Meet Again"). Per una vecchia fan di Harry Potter (già che la celebre saga è citata più volte proprio in questo drama), è stato come avere a che fare con un ammaliante Draco Malfoy.
I contro... La protagonista femminile forse non pienamente all'altezza, ma comunque accettabile. La pecca principale è però l'evoluzione del personaggio di TenTen nella seconda parte della serie, la trama già nota si appesantisce di un effetto tira-e-molla un po' troppo marcato, con lui che alla fine praticamente non fa che scusarsi ed essere affranto (il suo alter ego giapponese - Naoki Irie - aveva avuto il pregio di mantenere la sua compostezza e sicurezza fino alla fine, pur arrivando comunque a cedere ai sentimenti per la fanciulla di turno...ma il tutto in modo coerente e credibile). TenTen, quindi, nella parte finale sembra un po' meno lui e assomiglia sempre di più al piagnucolante King. La versione giapponese prevede anche un bellissimo sequel che in tutte le altre versioni - questa Thai compresa - non c'è: e non avrebbe comunque avuto senso, proprio perchè il protagonista maschile chiude la serie con dichiarazioni e atteggiamenti eccessivamente sdolcinati (mentre il bello del sequel era stato appunto ritrovare le spigolosità del ML anche nella vita matrimoniale e la lenta evoluzione della coppia). Non credo però fosse l'obiettivo di questa rivisitazione thailandese, quindi va bene così. Complessivamente, per i fan di "Itazura na kiss" una serie che non vedo perchè non consigliare!
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Facciamo una premessa: la stragrande maggioranza dei drama BL cinesi sono in realtà delle serie BRomance, ispirate a romanzi BL. Questo perchè anche nel 2024 la censura lì viaggia con la C maiuscola. Poi ci sono delle rarità, dove la tematica non viene eliminata. Questo drama ne è un esempio: i pensieri dei protagonisti non lasciano margine a dubbi sulla natura dei loro sentimenti, e ci scappa pure un bacio delicato. Poi, però, il disastro. Come in un altro drama simile - Addicted - se la tematica BL non viene eliminata a monte, allora viene gestita in uno stesso, pessimo, identico modo: con una scena aggressiva e non consensuale. Insomma, l'amore "bello" tra due uomini proprio le serie cinesi non riescono a contemplarlo. Rispetto ad Addicted, che ho trovato malsano dall'inizio alla fine, questo drama è stato davvero carino fino all'ultimo episodio: lì la caduta totale sia per la scena fuori luogo, sia per un finale sbrigativo e indegno di una serie che per i primi sette episodi aveva saputo comunque trovare il suo perchè. Altra similitudine con Addicted, altro aspetto che non capisco: perchè due protagonisti evidentemente non adolescenti dal punto di vista anagrafico vanno a rivestire i ruoli di due liceali. Mistero.Se per Addicted la Cina ha saputo rimediare qualche anno dopo con la rivisitazione - bella, delicata, intensa ma più Bromance che BL - di "Resta con me", spero che anche in questo caso la storia - che in sé ha del potenziale - possa essere ripresa da capo con un remake fatto come si deve.
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Buon drama, un po' troppo in stile soap-opera
Avevo Hotel King in lista già da tempo, praticamente da quando ho visto King the Land - primo kdrama per me e da allora nella mia top five - ed ero andata alla ricerca di qualcosa di simile. Dopo varie peripezie finalmente sono riuscita a vederlo e...un po' ci siamo, ma un po' anche no. Il setting è simile, abbiamo a che fare con un grande hotel, il protagonista è il direttore generale e la protagonista è inserita nel contesto (qui è l'erede del proprietario, nell'altro drama una dipendente). I toni di Hotel King sono decisamente più cupi, ho apprezzato in modo particolare l'inizio e lo spaccato dell'infanzia del protagonista. Tra l'altro è stata una bella sorpresa scoprirlo interpretato da Lee Dong Wook, attore che all'epoca non conoscevo ma che nel frattempo ho imparato ad apprezzare grazie ad altri suoi lavori. Qui lo troviamo giovane, determinato, brillante e affascinante. La protagonista strappa una valutazione positiva, ma non eccellente. Come coppia non li ho però trovati altrettanto apprezzabili, non so se per mancanza di chimica tra i due o se per colpa di una sceneggiatura che misurava le scene romantiche col contagocce (il primo bacio arriva dopo ben 11 episodi, e ce ne vogliono praticamente altrettanti prima del secondo). Ci vuole una buona dose di pazienza, insomma. Perchè il principale difetto di questo drama è la sua durata: 32 episodi sono tanti, troppi. Soprattutto se non c'è così tanto da dire e con il rischio di tirare per le lunghe quanto messo sul piatto. Questo ci porta al secondo errore, che ne è una diretta conseguenza: messe le basi iniziali del tema della vendetta, come li riempiamo 32 episodi? Rispolverando lo stile delle soap opera occidentali degli anni '90, ovviamente! Quindi una sfilza di bugie dalle gambe lunghe che fanno scorrere gli episodi quasi a rallentatore, dove nessuno è chi crede o dice di essere e tutti credono a turno a ciò che viene loro propinato. Indi per cui il protagonista pensa di essere il figlio di un altro, e quindi il fratello dell'ereditiera, salvo poi scoprire di non avere legami di sangue con lei e non sapere di chi essere figlio, per poi scoprire nuovamente di essere biologicamente legato al mostro che l'ha cresciuto, incontrare il "fratello" che aveva perduto da bambino e non riconoscerlo, crederlo figlio di una donna che in realtà è la propria madre, a sua volta creduta morta praticamente da tutti. Un melodramma infinito, puramente di carattere riempitivo. Avrei gradito la metà degli episodi e la metà delle menzogne, magari con un ritmo in generale più accattivante, come lo era all'inizio. Una menzione per il cattivo di turno, il vero padre biologico del protagonista, interpretato da un attore che ho visto anche in altri drama e che ho sempre apprezzato (vedasi Suspicious Partner). Resta comunque una serie che si lascia tranquillamente vedere, vuoi per il cast, vuoi per le riprese e il montaggio, tutti elementi di notevole qualità.Was this review helpful to you?
Konin Todoke ni Han wo Oshita dake desu ga
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Un drama non riuscito, al di là delle buone idee di partenza.
Alla ricerca di un drama simile ma all'altezza di "In house marriage honey" sono approdata a questa serie... Purtroppo. Storia senza spessore, il tema - forse all'inizio anche interessante - dell'amore impossibile di lui per la cognata si trascina troppo e troppo a lungo, togliendo spazio all'evoluzione della coppia principale e penalizzandola. Akiha un po' incoerente, lui eternamente smarrito come un pianeta disperso che tornerà in orbita giusto alla fine, la chimica tra i due è pari a zero, il background e i personaggi secondari al pare di un contorno di verdure insipido. Una serie che manca di sprint e spina dorsale, che mette sul piatto una tematica ma non sa gestirla, sfruttarla o portarla avanti, quindi viene accantonata e ripresa all'occorrenza mescolandola ad altri temi trattati nella stessa maniera. Le buone idee possono ispirare una serie, ma è la loro concretizzazione che ne fa un bel drama. Strappa la sufficienza per compassione, ma di sicuro non la rivedrei.Was this review helpful to you?
Drama piatto e noioso
Una serie che convince poco in partenza e si conferma una perdita di tempo a fine visione. Trama inconsistente su basi inesistenti. Sceneggiatura banale, lei monotona nel suo essere assorbita dal lavoro, lui ancora più fastidioso nella modalità di eterno zerbino in attesa della "ricompensa". Da saltare a piedi pari.Was this review helpful to you?
Drama piacevolmente sfizioso
Una serie scoperta quasi per caso, 7 episodi - il giusto - per una storia che non sarà il capolavoro dell'anno ma che sa farsi sicuramente apprezzare per diversi motivi. Il tema del finto matrimonio è abbastanza diffuso, ma di solito genera un tira e molla del detto e non detto che occupa quasi tutta la durata della storia per arrivare al dunque. In questo caso ho apprezzato il fatto che la storia entra subito nel vivo: le scene intime si sviluppano già a partire dal secondo episodio e sono una presenza costante di tutti gli episodi successivi. Emergono via via piccoli fraintendimenti o incomprensioni tra i due semi-sconosciuti novelli sposi, ma la cosa piacevole è che nulla viene tirato per le lunghe e ogni piccolo ostacolo viene risolto in breve tempo. Con questo meccanismo step-by-step si va a costruire il rapporto tra i due, lo sviluppo della relazione è quindi piacevole e per nulla noioso. Rispetto ai protagonisti, ho decisamente preferito Miura: attore bravo e bello che ha portato in scena un personaggio maschile per certi versi davvero originale: ormai abituata a vedere nei drama due sole tipologie di protagonisti maschili (l'iceberg freddo e distaccato, apparentemente insensibile e con una corazza da scalfire e quello glicemico che si aggira con il cuoricino in mano), Miura rappresenta un'interessante novità. Diretto nell'approccio, ma soprattutto intrigante nel suo modo di essere provocatorio e prendersi gioco di Haruta con dispetti vari. Lei, al contrario, mi è piaciuta un po' meno: l'attrice non suscita grande simpatia a pelle e il lato "carino" del personaggio è rappresentato da una sfilza di moine che più che graziose definire eccessive e fastidiose, alla lunga. Rispetto alla scene d'amore, sono più frequenti e meno censurate del solito (niente di eccessivamente esplicito, ma per una volta tanto qualcosa di più realistico del bacetto a stampo). Detto questo, a fronte di molte serie che faticano a catturare l'attenzione o che dopo un primo episodio interessante portano a saltare poi scene intere con l'impressione di andare alla deriva, questo drama rappresenta un prodotto capace di agganciare l'interesse fin dall'inizio e mantenerlo costante per tutta la durata. Personalmente, almeno, ho apprezzato davvero ogni singolo episodio. Sicuramente una delle migliori serie viste nell'ultimo mese, e quindi consigliata (anche per un rewatch).Was this review helpful to you?
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Storia senza pretese a cui manca la capacità di coinvolgere e catturare l'attenzione
Drama incentrato sul tema del migliore amico - praticamente considerato uno di famiglia - che sotto sotto cova un'invidia che lo porterà a tradire tutte le persone che gli vogliono bene (vale a dire il protagonista, oltre al padre, la sorella e la fidanzata del protagonista stesso). E' quindi una serie dove tradimento della fiducia, vendetta e ambizioni sono sotto i riflettori. Un storytelling che non è l'emblema dell'originalità, ma sul quale si può costruire senz'altro un buon drama. Sarò però sincera, qualcosa è mancato. L'ho visto tutto, fino alla fine, più per coerenza che per vero interesse. Buona la prova recitativa della protagonista, Swan, il cui personaggio però non ci risparmia alcuni cliché (dall'amnesia alla riscoperta di legami pseudofamigliari proprio con personaggi che per coincidenza sono al centro della vicenda). Sotto tono invece il protagonista maschile, Black, che nell'immaginario ha dei tratti ben definiti e interessanti, ma che tra copione e recitazione - direi proprio poco performante - risulta di fatto insipido e poco incisivo. Per assurdo, ho trovato più calzante l'amico traditore, più credibile e convincente. Ma Ri apprezzabile a tratti alterni, la sorella del protagonista quasi mai. Una menzione poco positiva anche per la musica: solitamente se cito questo aspetto è per una colonna sonora particolarmente meritevole, negli altri casi non sono semplicemente degne di nota. In questo caso l'ho trovata pesante, vecchia, più adatta a una telenovela europea degli anni 80 che a una serie del ventunesimo secolo. Non è una visione che sconsiglierei categoricamente, ma probabilmente un drama che potrebbe non catturare l'interesse come sperato.Was this review helpful to you?
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Una buona partenza...e nient'altro.
L'inzio è stato buono. Il protagonista maschile non è solo freddo, ma ossessivo/possessivo ai limiti del patologico. Il modo in cui tratta la propria segretaria/amante è indubbiamente ingiusto, a tratti eccessivo, ma ci sta nell'ottica di come è stato appunto caratterizzato il personaggio. Lei mostra una fedeltà ossequiosa, accetta e subisce tutto senza quasi fiatare, mentre rivela un carattere già più forte quando il confronto è con le altre persone.Arriva quindi il punto di rottura, servito sul vassoio dal fidanzamento combinato tra due potenti famiglie. La prima reazione di Yi, ovvero quella di rabbia, al punto da diventare quasi uno stalker, non è un tratto di pregio in generale ma sicuramente in linea con il personaggio. Lei, per una volta tanto, è ferma sulla propria posizione. La rottura resta quindi tale fino a quando lui non fa il fatidico passo indietro: si ribella alla famiglia e manda a monte il fidanzamento con l'amica pianista.
Fino a qui, ci può stare. Poi però accade qualcosa, i protagonisti vengono snaturati, quindi stravolti e porti all'estremo opposto: da lì fino alla fine del drama avremo uno Yi dalla lacrima facile in grembiulino rosa e una Jing super esigente, assurdo se si pensa che fino a poco prima le bastava mezzo sorriso per sentirsi considerata.
La trama via via si arricchisce di cliché che avrei evitato: non basta il triangolo con il cugino della pianista, occorre rispolverare anche un amore passato, che per pura coincidenza è stato il donatore di cuore di Yi e qui tutta la tiritera sulla provenienza dei sentimenti, se arrivano dal cuore o da altri organi, e quelli di lei se nei confronti di Yi come persona o del muscolo cardiaco che gli è stato donato. Tema già visto in almeno altri due drama, sempre uguale e ridondante, così come le amnesie (qui fortunatamente risolta in modo indolore, senza tirarla come spesso accade per le lunghe). Non contenti, aggiungiamoci anche un figlio illegittimo, accuse varie, tradimenti e complotti, per arrivare a un finale abbastanza prevedibile e piatto.
Due le considerazioni: le scene intime più avvincenti sono nel primo episodio, dopo di che tutti gli altri - pochi - momenti disseminati tra gli episodi sembrano essere stati immersi in un barattolo di miele; inoltre, come già detto, si poteva far evolvere il rapporto tra i due senza un cambiamento così estremo, lasciare che il distaccato e freddo Yi rimanesse tale, solo rendendolo più umano nei suoi confronti dopo aver compreso la natura dei propri sentimenti. Idem lei, perchè fare la preziosa per 20 episodi è davvero un po' troppo. Consigliato? Solo un assaggio dei primi episodi...
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Apprezzabile
Prima di scoprire che esisteva anche una trasposizione cinematografica mi è capitato di vedere la versione anime (una decina di episodi in tutto). Il film ne ricalca fedelmente la trama, qualche scena - eliminabile - eliminata per questioni di tempo.Se devo dare un giudizio alla trama, gradevole la storia tra i protagonisti, mentre invece il fantasy che fa da background andava curato meglio, non si evince un chiaro senso logico, succedono delle cose ma resta un po' tutto buttato lì, senza grandi spiegazioni. Bravi e belli gli attori protagonisti, rispetto ai personaggi interpretati ho apprezzato molto la figura di kiyoka, mentre in Miyo ho riscontrato lo stesso, pesante difetto che presenta anche nella serie animata: troppo remissiva, il suo approccio risulta chiaro anche se non si prosta ogni cinque minuti scusandosi per ogni minima stupidata. Diciamo che il tratto è stato un po' esasperato, senza una reale necessità, anche perchè l'unico effetto ottenuto è quello di renderla un po' fastidiosa nei suoi piagnistei continui. Detto questo, ho apprezzato il film nella misura in cui avevo già ben chiara la vicenda. Va però detto che se non avessi visto prima l'anime, il solo trailer del film avrebbe generato aspettative davvero troppo elevate.
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Di una pesantezza estrema...
Molto interessante l'idea di partenza: gemello apparentemente diligente ma sotto sotto un po' subdolo, gemello scapestrato apparentemente senza speranza ma in realtà ferito da questioni di famiglia. Uno giudice, l'altro ex carcerato. Il primo scompare improvvisamente, il gemello appena uscito di prigione si spaccia per lui. Ben due le partner femminili, quella storica che aveva già avuto una relazione col gemello momentaneamente irreperibile e la nuova storia che nasce tra la tirocinante e il "finto" giudice. Ripeto, l'idea è anche graziosa. Peccato che gli episodi - tanti, troppi, innumerevoli - si dilunghino per oltre tre quarti del tempo a seguire dinamiche legate sì a processi, indagini e sentenze, ma che appesantiscono tremendamente la vicenda, raramente arrivando a qualche momento cruciale. A farne le spese è la parte più interessante della storia, ovvero le relazioni tra i protagonisti: avrei apprezzato una romance sviluppata meglio - soprattutto nel finale, che è davvero buttato lì come pochi - ma anche rispetto al rapporto tra i gemelli, che avrebbe meritato più momenti dedicati e uno sviluppo maggiore, così come il rapporto di ciascuno con la madre e in generale il contesto famiglia. I flashback mostrano uscite davvero forti e pesanti, che hanno condizionato in maniera più che palese il loro vissuto. Eppure sembra che non ci sia mai una scena dove sviluppare a dovere la questione. L'impressione che ho avuto è quella di molti pezzi di un puzzle, belli e colorati, ma che non si sa bene come incastrare tra loro e si passa il tempo a spostarli in modo disarticolato senza mai avere chiara l'idea di qual'è l'immagine che si andrà a delineare. Questa serie, per me, è sostanzialmente così. Evitabilissima.Was this review helpful to you?