Produzione a basso costo ma che intrattiene
Cast molto ristretto e ambientazioni e costumi minimalisti ma, per il resto, una onesta produzione di intrattenimento.La storia è accattivante, pur se non priva di illogicità e ingenuità. Alla fine si formeranno tre coppie, forse in effetti qualcuna di troppo, viste le premesse. La musica non è particolarmente godibile, e a tratti anche invadente.
I due protagonisti principali mi sono piaciuti molto. Soprattutto, forse perché si tratta di una produzione a basso budget con un cast non particolarmente famoso, non sono stati editati tutti i difettucci fisici sul loro viso. Ho visto brufoli, cicatrici, imperfezioni varie, il che ha reso tutto molto più umano. Mi è piaciuta la recitazione spumeggiante di lei e quella molto più riservata di lui. Menzione di disonore, però, per le falsissime risate dei cattivi. Non so perché insistano a far sghignazzare i malvagi: serve solo a renderli ridicoli.
Guardato tutto d'un fiato, me lo sono goduto proprio. Non manca di umorismo e, anche se sono presenti diversi momenti tragici, la produzione resta comunque di stampo molto leggero. Non si dilunga troppo e intrattiene piacevolmente.
In definitiva, un onesto prodotto di piacevole intrattenimento.
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Drama leggero di buoni sentimenti
Là dove gli attori, per quanto non stellari, lavorano molto bene, riescono perfino a farti dimenticare una storia poco credibile, che peggiora con l'andare degli episodi. I colpi di scena sono pochi e abbondantemente telefonati (tranne quello che riguarda il pendente), i cattivi si svelano abbastanza presto e si erano già capiti pure da molto prima. E se qualcuno si redime alla fine, il Great Vile Boss è semplicemente ridicolo nella sua idiozia, a maggior ragione perché interpretato da una maschera abbondantemente (mal) ritoccata. Con un viso così, non potrebbe che fare la parte del cattivo, ma purtroppo gli hanno assegnato una sceneggiatura ridicola. La cugina psicopatica è molto più cattiva di lui!Insomma, un normale prodotto di intrattenimento, dal quale non dobbiamo aspettarci una trama troppo plausibile. Il focus è più sui buoni sentimenti, anche se a volte diventa un po' troppo stucchevole. Menzione d'onore per i combattimenti, che non sono esagerati, e resi abbastanza bene. La musica si difende, i costumi anche, le ambientazioni sono carine e curate.
Piacevole da guardare una volta, anche se con i normali cliché "dramatici", ma non così allettante all'idea di rivederlo.
In una parola, onesto.
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Piacevole romantico, non privo di momenti bui
La naturale prosecuzione di One and Only riesce a fare un lavoro decisamente migliore rispetto, ad esempio, al sequel di Scarlet heart. Ero molto, molto prevenuta nei confronti di Forever and ever, memore dell'orribile Scarlet heart 2. Non sono una fan dei sequel moderni di un drama antico. Invece sono stata piacevolmente sorpresa.In verità, forse anche a causa della solita censura, non è che i momenti "sequel" siano poi così abbondanti. E' un drama che, tolti i riferimenti al passato, starebbe benissimo in piedi anche da solo. E' bello sapere che i due piccioncini sono finalmente insieme dopo aver tanto sofferto nella precedente vita, ma non è fondamentale.
La storia in sé è molto gradevole, pur se a tratti difficile da seguire per le complesse relazioni familiari. Confesso che a un certo punto ho rinunciato a capire chi fosse figlio di chi. Ci sono alcuni momenti un po' lenti, ma rimangono nei limiti della sopportabilità, e del resto la sceneggiatura è molto piacevole e, pur non essendo frenetica, tiene ancorati alla sedia meglio del Bostik. L'unico appunto che potrei fare, volendo cercare il pelo nell'uovo, è che, specialmente la protagonista, si finisce troppo spesso all'ospedale. Ma è il pelo nell'uovo, appunto. Da segnalare che, specie dopo la metà del drama, si verificano diverse circostanze tragiche. Non è una commediola romantica tutta rose e fiori, i personaggi avranno da soffrire, chi più, chi meno.
La musica è ben abbinata alle scene che commenta e sicuramente aggiunge pathos a molte scene. Costumi e ambientazioni sono curatissimi e molto belli.
Ma quest'opera è anche e soprattutto un drama di attori. A partire dalla coppia principale (splendidi!) passando per tutti i comprimari e secondari, va in scena un cast veramente eccezionale. Standing ovation per Allen Ren, il cui unico minus è che non sa sorridere a bocca aperta.
Non so più cosa lodare. Ci sono alcuni difettucci, come già detto, che mi impediscono di assegnare il massimo dei voti, ma è una serie che ho guardato tutta d'un fiato e di cui già sento la mancanza.
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Coppia bollente, storia tiepida.
Partiamo dai lati positivi: sono donna e parlo degli attori. D'altronde le attrici sono pervenute poco.La coppia principale ha una chimica che da sola reggerebbe un laboratorio farmaceutico. Pur senza scadere nel pornografico, ci sono state alcune scene che avrebbero risvegliato la libido di un morto sotto bromuro. Abituata come sono ai casti bacetti etero stile asilo dei drama cinesi, sono stata piacevolmente scioccata da questa ventata di ormoni. Questi due sanno recitare, e non solo uno fra le braccia dell'altro. C'è poi una serie di begli uomini e ragazzi, alcuni in divisa aderente, primo fra tutti l'ispettore M, che sanno come farsi guardare, e recitano neanche male. La musica è piacevole e ben adatta a ciò che scorre sullo schermo.
La relazione fra due uomini viene presentata così come lo si potrebbe fare per una etero: è esclusiva, ha gli stessi problemi di una etero. Punto d'onore.
Ma: la storia in sé è di un'ingenuità spiazzante. Le prime puntate sono molto coinvolgenti, cresce la tensione, il mistero si infittisce, ci poniamo più domande delle risposte che otteniamo. Però, andando avanti, ci si rende conto di guardare un poliziottesco stile anni 70/80, pieno di incongruenze, assurdità, deus ex machina e così via.
D'accordo che siamo in una cittadina di campagna, ma nessuno pare aver mai sentito parlare di impronte digitali, queste sconosciute. Un corpo viene issato per mezzo di una corda fine, e le mani dell'omicida non presentano segni. Mani di latta. Non mi è rimasto molto chiaro neanche come sia avvenuto il filmato della morte dell'impiccata. E così via, tra indagini ridicole e colpi di scena talmente telefonati che potevamo leggerli su Facebook una settimana prima. Perfino quello, dolcissimo, dell'ultimo episodio. Tutti i cattivi, i finti buoni, i finti cattivi sono ampiamente riconoscibili molto prima che ci venga detto dal proseguire della storia.
No, non ci siamo. L'ho visto, e anche volentieri, fino alla fine, ma solo per vedere come finiva e, soprattutto per i due caramelloni della coppia principale. E' il primo drama thai che guardo e non posso dire di esserne pienamente soddisfatta. Ma ho perdonato tanto proprio per loro, la splendida coppia che regge l'intero drama sulle spalle. E che spalle!
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Happy ending but...
... a little meh. The last episode was really bad. Nothing was explained for the main couple, I was really: WTH am I watching?But overall a good honest school romance. I'm female, so I don't really mind the actresses, but I liked ML a lot. Ding Yuxi is a handsome man but, more importantly, he's a very good actor. His smile lights your monitor and your day. His sad face is like a knife in your heart. I don't know if Chen Xun was so woody for his character, but I found him not so good. The comparison wih ML is really merciless.
The story was interesting, even if a little too prolonged. Music was sufficient, nothing to write at home. And honestly, FL was very good, even if I prefer ML. It's only natural, isn't it?
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Peso piuma ma molto carino
Peso piuma per la lunghezza e per l'argomento trattato. Sono solo 5 episodi, si guarda tutto d'un fiato, senza momenti di noia, e questo è importante. La storia fila via liscia, per molti versi prevedibile, ma l'originalità, dopo tanti secoli di letteratura, è una merce scarsa.Sono arrivata qui per Ding Yuxi e non sono rimasta delusa: è un bravissimo attore, anche se col tempo è migliorato ancora. Sempre una festa per gli occhi! L'attrice protagonista è stata anche lei molto brava, e anche gli attori di contorno si difendono bene.
Non è una gran produzione, è evidente, ma offre qualche ora di onesto intrattenimento. Non si poteva proprio chiedere di più. Soddisfatta.
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Comincia benino ma alla fine è insopportabile
Lo scambio di spose è un espediente abbastanza usato. La cuoca, che viene rapita per sposare un signorino di pessima reputazione al posto di una ragazza di buona famiglia, accetta praticamente di buon grado lo scambio e viene perfino accolta nella famiglia del suo sposo come se niente fosse. Ma che mentalità aperta!Detto signorino, che è molto meglio di quanto la sua nomea lasci supporre, anche già prima dell'intervento risolutore della sua novella sposa, viene costretto dalla regia ad assumere per l'intero drama un'espressione da deficiente, pur non essendolo affatto. Quel che è peggio, lo fanno stare in piedi e muovere per l'intera serie come se fosse un orango. Stucchevole e irritante, alla lunga. Si sarebbe potuto supporre che, al migliorare della sua fama e col progredire del rapporto con la moglie, anche la sua postura sarebbe migliorata. Niente di tutto ciò, purtroppo.
Già molte volte ebbi a dire che i drama a basso budget non sono il male di per sé, e che ce ne sono diversi che, nonostante i mezzi limitati, sono gradevolissimi e colgono nel segno. Non questo.
Se inizialmente la commedia è abbastanza divertente e frizzante, pur senza far sganasciare, rimanendo su un registro di piacevole gradevolezza, col proseguire delle vicende il giocattolo si consuma e rompe irreparabilmente.
La signorina di buona famiglia che è stata sostituita dalla cuoca come sposa del giovanotto e, vistolo non così indesiderabile, prova a riprenderselo, è irritante oltremodo. Non si aspetta altro che sparisca dalla scena per continuare la storia.
Le cosiddette indagini delle malefatte, che vengono portate avanti dalla famiglia dello sposo, sono piuttosto piatte e spesso protratte in modo noioso. E che dire dell'infinita sequela di piatti che vediamo cucinare (e mangiare!) nella prima metà del drama? Mai visto degli attori ingozzarsi così tanto. Un po' va bene, ma poi diventa stucchevole.
Ma il peggio doveva ancora venire. Era a malapena passabile finché si trattava delle schermaglie fra moglie e marito (che comunque sono durate troppo a lungo). Ma poi ci si sposta a palazzo e la storia diventa completamente assurda e fuor da ogni logica. E noiosa, pure. Tanto noiosa che mollo alla fine dell'episodio 33, con soli altri 3 da vedere, perché non mi interessa nemmeno più sapere come vada a finire. Drop.
Inutile parlare dei costumi (pochi e passabili) delle ambientazioni (anonime) o della musica (scialba, sia pur con un paio di canzoni orecchiabili).
La performance degli attori è quella che è. La migliore del gruppo è certamente la protagonista Michelle Jiang, seguita a ruota dal protagonista maschile, Lei Mu, che si è ben adattato ad una parte poco esaltante. Tutti gli altri seguono a ruota, interpretando senza infamia e senza lode una sceneggiatura scialba e sciocchina.
Forse, se fossero rimasti su 24 episodi e avessero evitato la parte a palazzo, il titolo in generale ne avrebbe guadagnato. Invece, avendo voluto aggiungere l'inevitabile (per un drama) passato misterioso con identità nascoste e tragedie da vendicare, il tutto è scaduto in una farsa noiosa, senza suspense e senza più umorismo. Piatta.
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Seconda metà infinita e esasperante
Sono approdata a questo titolo con mille aspettative, perché adoro Ding Yu Xi. Mi piace come attore e, naturalmente, anche come aspetto. Certo, non tutte le parti sono nelle sue corde, ma la commedia romantica con qualche risvolto drammatico non molto pesante gli si addice molto. Anche Peng Xiao Ran, che interpretava la FL, ha lavorato molto bene.Inizialmente il drama mi aveva preso moltissimo: era molto gradevole, con la giusta dose di mistero, suspense, fraintendimenti, ingiustizie. Quando la coppia principale ha cominciato a intendersi, le cose sono migliorate ulteriormente: i loro scambi di battute mi hanno intrattenuta parecchio. Sul fronte dei personaggi di spalla, se il “fratello Yuan” di Yi Da Qian lasciava parecchio a desiderare, per fortuna la guardia del corpo Gu Bai, magistralmente interpretata da He Chang Xi, ha interagito con tutti con la sua peculiare forma di umorismo. Le sue occhiate parlanti non le dimenticherò facilmente!
Quella che invece vorrei dimenticare in fretta è la delusione che è via via montata a partire dalla seconda metà della serie in avanti, per diventare irritazione ed esasperazione man mano che ci si avvicinava alla conclusione. Gli episodi dal trentesimo circa in avanti li ho affrontati con stoicismo, col solo intento di arrivare alla fine ma, a metà del trentaquattresimo, ho dovuto gettare la spugna a pochi metri dal traguardo, per così dire.
38 episodi sono veramente troppi per questo titolo. L’hanno tirata troppo per le lunghe, inventandosi ostacoli apparentemente insormontabili per la coppia principale e un lunghissimo e inutile torneo per diventare fornitori di corte, stiracchiando oltre ogni limite l’equivoco dell’identità della FL, un segreto di pulcinella praticamente gridato ai quattro venti, ma che viene tradito dalla persona più improbabile per la motivazione più stupida. Proprio questo tradimento assurdo mi ha convinta ad abbandonare la visione sulla dirittura d’arrivo. Ho perso qualsivoglia motivazione per continuare, mi basta sapere che alla fine tutti i santi finiranno in gloria e i cattivi saranno puniti, e lo so perché fa parte del genere.
Se, mentre stai finendo un titolo, invece di guardarlo vai a cercarne altri da vedere, c’è qualcosa, molto, che non va. Sono veramente sconfortata: aspettavo questo drama da mesi e vederlo affondare così mi ha davvero delusa. Immagino che molti non saranno d’accordo, ma il mondo è bello perché vario. In questo caso, però, è avariato. Peccato.
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Cede un po' negli ultimi episodi, ma in generale magnifico
Le mie recensioni non sono mai professionali, perché non ho alcuna esperienza nel mondo dello spettacolo. Posso solo dire cosa mi piace e cosa no, e qui di cose da farmi piacere ne ho trovate tante. Tante, ma non tutte.Premesso che si tratta di una chiacchierata per l’intero drama, senza distinguere tra prima e seconda stagione, la prima cosa che salta agli occhi è la perizia artistica del comparto tecnico. Dalle curatissime ambientazioni, ai costumi, alle acconciature, passando per le luci, le inquadrature, gli stacchi, le transizioni, la qualità dei combattimenti, le acrobazie (spesso eseguite dagli attori principali, non da stunt!), tutto grida qualità di massimo livello. Tanto di cappello al comparto tecnico/registico che ci ha regalato cotanta gioia per gli occhi.
Altrettanta, se non di più, è la gioia per l’interpretazione che il cast ha saputo dare. L’intero cast è stato splendidamente scelto e diretto, e ha recitato per la massima parte in modo mirabile, dalle comparse ai protagonisti principali. L’unico difetto che ho potuto trovare, a livello di recitazione, è stato in alcune scene di pianto a occhi asciutti. Ma anche lì, sarebbe bastato mettere due goccine prima del cambio di inquadratura, come probabilmente è stato fatto per altri, quindi è veramente colpa dell’attrice?
Zhao Lusi sta crescendo bene. La adoro e sono abituata a vederla in parti brillanti, in cui veramente eccelle, e inizialmente pareva fosse così anche qui. E invece, che attrice drammatica! E’ riuscita a consegnare alle emozioni del pubblico un personaggio complesso e contraddittorio, depresso e ribelle, affamato d’amore e orgoglioso, intelligente e ingenuo, vendicativo e affettuoso. Non dimentichiamo che ha solo 23 anni.
Ma chi veramente mi ha rubato il fiato è Leo Wu. Sono ormai lontani i tempi di Nirvana in fire, quando già interpretava Fei Liu in maniera eccellente. Per forza: questo ragazzo di soli 22 anni recita almeno da quando ne aveva 7, una filmografia impressionante già alla sua giovanissima età. E si vede, eccome! In questo drama è riuscito a esprimersi a un livello che non avrei mai potuto nemmeno immaginare, nemmeno dopo averlo amato in The long ballad. Siamo veramente oltre, le microespressioni di Leo sono qualcosa di sublime. La devozione, la furia, la disperazione, lo squilibrio che riesce ad esprimere anche solo con gli occhi sono da manuale e oltre, perché sono filtrati dalla sua personalità e dal suo mobilissimo viso. Un viso che, diciamocelo, non ha una bellezza classica, ma che proprio per questo manifesta una virilità e un fascino duraturi e profondi. Aggiungiamoci un corpo statuario e chiudiamo il cerchio. L’unico appunto che posso fare a Leo è il suo modo di camminare un po’ teso. Ma vogliamo parlare della fisicità delle sue acrobazie?
La performance degli attori, splendidamente costumata, ambientata e diretta, è ancor più accentuata da un commento musicale incredibile. Già The long ballad aveva una serie di melodie e canzoni fuori dell’ordinario, ma qui, pur senza avere Charlie Zhou Shen, troviamo tutta una serie di musiche di sottofondo che fanno a gara nel sottolineare le scene più pregnanti del drama. E ce ne sono a iosa.
Finiti gli apprezzamenti entusiastici, occorre rimarcare come Love like the galaxy sia un drama che si focalizza, almeno in parte, sul passaggio dall’infanzia all’età adulta, con la presa di coscienza del fatto che esista un mondo al di fuori della nostra personalissima percezione del nostro ego. Comprendere le motivazioni di chi ci sta di fronte è fondamentale per capire noi stessi, anche se queste motivazioni sono tenute nascoste o espresse nel modo più sbagliato.
In quest’ottica, il personaggio di Cheng Shaoshang ha bisogno di gran parte dei 56 episodi per crescere e superare i danni apportati alla sua psiche da un’infanzia in cui fu trascurata e lasciata a se stessa a crescere come un’erbaccia. E’ vero, commette spesso gli stessi errori, è orgogliosa e difficile al perdono, ma non si può mettere in relazione la sua età anagrafica (all’inizio ha 15 anni) rispetto alle sue coetanee, che sono state seguite ed educate. Poi, se vogliamo fare un confronto, buona parte di quelle signorine di buona famiglia è cresciuta molto peggio di lei. Certo, bisogna prendere come atto di fede che possa permettersi di fare il predicozzo a tutti senza mai subirne le conseguenze. E’ sempre dappertutto più del prezzemolo e, diciamocelo, il prezzemolo non sta bene proprio con tutto.
Curioso che, secondo il libro da cui è tratta la storia, Cheng Shaoshang sarebbe una ragazza moderna la cui anima viene trasportata nella protagonista quando, all’inizio, è malata/morente nella capanna lontano da casa. Gli aneliti di libertà e autodeterminazione che prova e le sue competenze tecniche sarebbero in quel caso molto più spiegabili rispetto a quello che si vede nel drama, con buona pace di tutti i commentatori misogini. Chissà perché hanno completamente cassato il lato isekai di questa storia.
Zisheng è un personaggio molto tormentato. La sua infanzia più che difficile l’ha reso una macchina da guerra e da vendetta, pur senza cancellare del tutto il suo lato romantico. L’amore per Cheng Shaoshang gli mette un po’ i bastoni fra le ruote, lo svolgersi delle vicende lo costringe a scelte quasi impossibili, per cui oltre a essere incolpato da tutti si autoflagella. Ma la sua lealtà e il suo amore sono incrollabili, un uomo veramente tutto d’un pezzo.
Chi mi ha davvero stupito è la famiglia imperiale, molto rilassata e per certi versi giocosa, rispetto a tante altre già viste in altri lavori, una famiglia in cui, contrariamente al solito, c’è amore e rispetto. Inaudito.
Sappiamo che il focus di questa produzione non sono le grandi imprese guerriere anche perché le battaglie che ci vengono presentate sono in realtà poco più di scaramucce. Ben poche volte ci viene presentato un vero esercito, molto più spesso ci si scontra fra drappelli di opposte fazioni. I combattimenti sono però molto ben coreografati. Ma ancor più bello è quello, fondamentale, che non ci mostrano: quando Zisheng parte per la tangente e si abbandona al massacro, ci viene mostrata una gran parete illuminata dietro cui ombre scure si muovono e schizzano sangue sulle finestre di carta bianca, col solo commento musicale. Da togliere il fiato.
Mi è difficile assegnare un voto a questo drama, perché l’ultima dozzina di puntate è stata piuttosto deludente. Per certi versi, si sono avvertiti pesanti tagli e salti di scene, per cui alcune cose, che sarebbe stato auspicabile vedere, ci vengono raccontate con poche parole di dialogo fra i personaggi. Ci mettono, per così dire, davanti ai fatti compiuti. D’altro canto, altre vicende e situazioni vengono trascinate fin troppo. Ci sono un paio di circostanze in cui si impreca sulla stupidità dei personaggi, situazioni pericolose facilmente evitabili, lunghissimi discorsoni di buoni e cattivi sull’orlo del baratro (sì, anche qui ci sono i soliti dirupi) e, soprattutto, l’estrema stupidità di un guerriero che rimane a guardare con le mani in mano una persona disarmata che sta per dare fuoco a tutto, assieme ad altre persone, anche loro immobili ad aspettare cosa?
D’accordo, sono i soliti risvolti “dramatici” che però, in una produzione per altri versi così grandiosamente curata, stonano e spiccano ancora di più. Aggiungiamoci che, dopo diverse scene piuttosto lente, non abbiamo neppure la grazia di vedere un matrimonio, ma ci limitiamo a sospirare tutti in fila guardando le stelle, e non si può fare a meno, come spettatori, di sentirsi un po’ ingannati. Presi in giro.
Era così anche nel libro originale? Chissà. Ma, visto che hanno cambiato così tante cose, potevano darci almeno la soddisfazione. Parere personale.
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Ripetitivo, pasticciato, elefantiaco
Iniziava così bene... I primi episodi erano così tensioattivi, adrenalinici, ti tenevano sul bordo della sedia con gli occhi incollati allo schermo. Riuscivi perfino a tollerare che fosse quasi sempre tutto così scuro, buio, tanto che spesso non si capiva cosa stesse succedendo e si era costretti a rivedere alcune scene più volte. I personaggi acquistavano spessore a poco a poco, i misteri si dipanavano uno dopo l'altro e tutto sembrava un gioco a incastro particolarmente ben riuscito.Certo il fatto che gli attori fossero in gran parte così belli e bravi giocava la sua parte, e che la musica e gli effetti sonori fossero così adatti e contribuissero al crescere della suspense contribuiva alla riuscita dello spettacolo.
Solo che, a un certo punto, la storia ha cominciato a diventare ripetitiva. Matrioske, o scatole cinesi così numerose, alla fine, ti stufano. Ogni volta seguono una pista e sono sempre 10 passi indietro. Ogni volta credono di aver trovato il colpevole e invece no, è sempre qualcun altro. Ogni volta c'è qualcuno ai vertici che interferisce con le indagini. Ogni volta presentano qualche personaggio nuovo, e hanno tutti nomi simili e facce simili! Sono di media intelligenza, ma evidentemente non basta: non ci capisco più niente e, quel che è peggio, non mi importa nemmeno più di capire. Ad un certo punto, l'accumulazione è tale che si arriva non più alla noia, non più al fastidio, ma alla vera e propria esasperazione!
Sono arrivata a metà dell'episodio 12 e ho deciso di arrendermi. Ho dei sospetti, ma ormai non mi interessa più di vederli confermare o scoprire che mi sbagliavo. 4 episodi e mezzo... non ce la faccio più, né voglio saltare all'ultimo. Semplicemente, abbandono. Vado a cercare qualcos'altro, con buona pace di Yoo Seung Ho, carino finché si vuole, bravo finché si vuole, ma in definitiva non stiamo parlando di materiale da oscar che giustifichi da solo 4 ore abbondanti del mio tempo.
Purtroppo bellezza e bravura sono state messe al servizio di una sceneggiatura per certi versi troppo ambiziosa, ipertrofica, ripetitiva, senza alcun senso della misura. Come se non bastasse, alcuni personaggi si comportano ripetutamente in maniera idiota senza alcun motivo apparente. Il continuo susseguirsi di colpi di scena e un cast elefantiaco han fatto sì che l'attenzione, inizialmente calamitata dalle vicende, scemasse progressivamente, fino ad arrivare al punto di non ritorno. Abbandonare un drama simile dopo averne visto 3/4 è anomalo, ma indice di profonda insoddisfazione e di un problema di fondo. Rinunciare a scoprire il colpevole significa essere esasperati intollerabilmente. Pazienza.
So che molti non saranno d'accordo con me, ma non posso farci niente, io per prima sarei stata ben felice di veder finire questo drama con lo spirito di scoperta e l'entusiasmo con cui l'ho iniziato. Non è andata così.
Lascio comunque la sufficienza perché fino a circa metà era veramente tutto quello che mi aspettavo da un thriller soprannaturale. Hanno voluto strafare. Peccato.
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Da vedere assolutamente
Si tratta di una serie che ha saputo fondere con successo gli elementi storici e romantici con quelli della commedia, con abbondanti note di suspense e, a tratti, non poca angst.Il racconto conosce ben pochi momenti di noia, è decisamente uno dei migliori isekai che ci siano in circolazione. Si tratta di 20 ore di spettacolo durante le quali è difficile non cominciare immediatamente la puntata successiva quando se ne finisce una.
Un moderno chef di successo, dongiovanni impenitente e di scarsa fibra morale, a seguito di un incidente si risveglia nel corpo di una futura regina, intorno al 1850. Cosa possa combinare un uomo in un corpo di donna a corte è fonte di infinito divertimento per noi ma, anche, di frustrazione e disperazione per il nostro povero naufrago del tempo, che dovrà presto fare anche i conti con sensazioni sconosciute e ricordi molesti. I ricordi della vera regina infatti cominceranno a riaffiorare e il nostro si troverà, oltre a fare i salti mortali per sopravvivere in acque infestate dai piranha, a dover gestire sentimenti che gli fanno orrore. Sullo sfondo, ma neanche tanto, intrighi politici e di palazzo tengono viva l'attenzione sulle vicende, condite anche dallo sbocciare e fiorire di una "strana coppia" nelle cucine reali.
La figura del re Cheoljong è stata decisamente romanzata e migliorata in molti aspetti. La storia ufficiale ci rimanda una persona non solo completamente succube della famiglia Kim, come inizialmente appare anche nel drama, ma soprattutto analfabeta e rozza, a causa degli anni di gioventù vissuti in esilio nell'indigenza. Su questo povero infelice, morto a poco più di 30 anni, probabilmente "aiutato" dagli amorevoli parenti acquisiti, è stata costruita una storia che l'ha reso un rivoluzionario ante litteram. E quasi mi commuovo a pensare che, dopo tanti anni, alla sua figura sia stata resa, se non giustizia, una patina di eroismo che l'ha fatta uscire per un po' dal suo stato di insignificante re fantoccio.
Ma la storia non sarebbe nulla se non ci fossero gli attori a raccontarla. In questo caso, l'attrice. Shin Hye Sun ha fatto un lavoro egregio. Vera mattatrice e filo conduttore di tutto il drama, ha saputo interpretare al meglio ogni sfumatura della regina Kim So Yong che, non dimentichiamolo, nel corpo femminile nasconde per la maggior parte del drama l'anima di un uomo moderno.
Anche Kim Jung Hyun, magistrale interprete del re Cheoljong, ha saputo infondere nel suo personaggio tutti i colori che il ruolo necessitava. E, essendo il personaggio complesso, ne servivano parecchi.
Spalle e caratteristi hanno fatto un lavoro sopraffino. Soprattutto il cuoco di corte e la dama attendente della regina Kim So Yong sono stati particolarmente efficaci nel loro ruolo prevalentemente comico ma, a tratti, anche più serio.
Ora, bisogna dire che i drama coreani sono un po' particolari, occorre farci l'abitudine. La recitazione è spesso quella che è, un po' sopra le righe. Spesso, un po' troppo. E' sicuramente una scelta registica, perché in altri momenti l'eccesso di recitazione non si nota. Ma, a prescindere da questo, la prova data dagli attori, in generale, è magnifica, con punte da standing ovation.
Gli attori non recitano nudi in un deserto, per cui occorre parlare anche dei costumi, veramente magnifici, e delle ambientazioni, davvero spettacolari. Le coreografie dei combattimenti sono interessanti e ben eseguite, senza troppi eccessi.
Le musiche fanno il loro dovere sottolineando i momenti topici con la giusta enfasi. Nulla da dire.
Lo riguarderei? Certamente sì. Probabilmente non farò neppure passare molto tempo. Mi ha davvero completamente rapita.
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Una splendida occasione mancata
Qualcuno si risentirà di quanto sto per scrivere. Pazienza.Non ce la faccio... adoro i due protagonisti ma è un po' poco per sopportare 40 episodi di questa poltiglia. Mi fermo a 26 e un po'. La logica è sconosciuta, la recitazione degli altri protagonisti è spesso caricaturale (per regia, non per mancanza di abilità), le cosiddette indagini sono risibili, gli effetti speciali hanno poco di speciale, i costumi sono mediocri, la musica si risveglia solo di tanto in tanto con un paio di bei pezzi... Il resto è profonda, profondissima noia e irritazione.
Avrei voluto vederlo finire,ma nemmeno per il bel faccino del professore riesco a sopportarne un episodio di più, figuriamoci altre 9 o 10 ore. Magari tra poco arriva qualcosa di epocale, è un po che l'aspetto, la grande rivelazione di 10.000 anni fa, il segreto del bel professore e del cosiddetto detective. Rimarrò con la curiosità.
A parte la censura assurda del governo cinese, che costringe gli sceneggiatori ai salti mortali, l'impianto del libro non può essere poi così diverso. Anche se i protagonisti si facessero due moine di più, non basterebbe a riscattare la pila di assurdità della trama, per cui nemmeno posso consolarmi andando a cercare una traduzione in inglese del libro.
L'avventura di Guardian, per quanto mi riguarda finisce qui, con tanti rimpianti per qualcosa che avrebbe potuto essere molto, molto meglio, e che invece si è rivelato poco più di un cumulo di assurdità e recitazione caricaturale. Salvi l'opening e la coppia principale, unica luce in questa oscurità. Troppo poco. Bye.
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2010? Sembra uscito direttamente dagli anni 80, se non 70.
No, mi spiace. Questo tipo di telefilm lo guardavo negli anni 80, quando imperversavano i poliziotteschi.Le indagini sono risibili, non c'è un briciolo di plausibilità nelle azioni, anche poco professionali, dei protagonisti. Vanno in giro sui luoghi dei delitti senza alcuna protezione, senza guanti, toccano e spostano di qua e di là. La polizia viene presentata come incapace. I personaggi sono macchiette: il nostro geniale dottore prende posto in una equipe a capo della quale ci sarebbe la miglior medico legale del paese, e questa non solo non ne azzecca una, ma deve sempre farsi spiegare dal medico maschio le malattie più strane. La poliziotta è una caricatura, altrettanto dicasi per il dottore protagonista, che deve essere tutto particolare perché almeno risulta un po' figo... per non parlare del collega con l'hobby dell'hackeraggio, che ovviamente è meglio di quelli che lo fanno di mestiere.
La formula del "risolviamo il caso del giorno" non è il male assoluto, può andare benissimo, a condizione di essere svolta come si deve. Qua si assiste ad una ingenuità dietro l'altra, con personaggi risibili e situazioni alla lunga poco interessanti, perché manca anche la tensione. Noia e fastidio imperano, ho passato metà del tempo a chiedermi: ma davvero? Nel 2010 fanno una serie così?
A questo punto è anche inutile andare a parlare di filmografia (nella norma), costumi (eh?), musica (tipico poliziottesco di pseudo azione) e recitazione (di nuovo: tipico per il genere).
Bocciato.
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A Female Student Arrives at the Imperial College
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Zhao Lu Si stavolta non basta
Da dove cominciare? Dalla noia. Le prime puntate sono molto simpatiche e scoppiettanti, ci sono diverse situazioni che strappano veramente fragorose risate. Ma il titolo è fuorviante: la studentessa arriva al college, ma di studio se ne vede ben poco, è solo un pretesto per una storia d'amore e vari intrighi e indagini che, però, sono poco interessanti.Le situazioni sono ripetitive e, comunque, manca la suspense. Zhao Lu Si è sempre brava in questi ruoli,ma da sola non può reggere una sceneggiatura senz'anima. Il protagonista maschile per me non è pervenuto. L'antagonista, invece, è pervenuto fin troppo: bravissimo nell'interpretare la parte di uno stalker cospiratore, sempre presente in ogni situazione peggio del prezzemolo. Ha stufato. In compenso, la seconda protagonista femminile è oltremodo irritante.
Insomma, tante fonti di noia e irritazione e pochi lati positivi, passate le situazioni ridicole iniziali. Aggiungiamoci che i due protagonisti non fanno scintille... La relazione in Tiger & Rose era molto più stuzzicante, per esempio. Qui la chimica manca, nonostante la buona volontà degli attori.
Sono arrivata fino all'inizio dell'episodio 16 per forza di inerzia ma, rendendomi conto che il sentimento imperante era la noia e che non mi interessava più sapere come continuasse, ho deciso di mollare. Fossi stata al n.25 avrei continuato, ma l'idea di sorbirmi altre 10 ore di questa pappetta mi è intollerabile. Peccato.
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Gong Jun, e Garvey Jin, quale ottimo SML, mi hanno tenuto in gioco finora, quando avrei già dovuto cambiare aria al decimo episodio o giù di lì. Perché? Perché commedia non dovrebbe essere sinonimo di idiozia, cliché non dovrebbe esserlo di ripetitività.
L’inizio è interessante, con un perfetto rovesciamento di ruoli, in cui c’è una CEO despota che si “compra” il marito bello e povero. Lei ci fa subito una figura orrenda, ma non più rivoltante di quando, normalmente, il maschio dominante si accaparra una ragazza più o meno indifesa.
Il problema è che, ben presto, le cose vanno a catafascio. L’inserimento di personaggi femminili secondari completamente intollerabili, capricciosi, piagnucolosi, se non francamente infantili e/o idioti, mette a dura prova la sopportazione dello spettatore, già provato dalle stupidaggini della coppia principale. D’accordo che è una commedia, ma è impensabile che delle transazioni commerciali vengano condotte con la leggerezza descritta e che le reazioni di persone adulte a qualsiasi situazione siano così esagerate, deviate, completamente fuori luogo e contesto.
D’accordo la commedia degli equivoci, ma qui siamo andati troppo oltre praticamente fin da subito. Potrebbe ancora andare relativamente bene se le vicende fossero state mantenute su un livello di maggiore speditezza. Invece, ripetitività, artificiosità, speciosità a non finire sono la ricompensa di chi si avventuri in queste acque. Noia. Irritazione. Delusione. Resa.
Che l’attrice principale sia molto brava non si nega, e con Gong Jun ha anche un bel feeling, ma tutto il castello che ci hanno costruito intorno ha annegato anche la loro chimica. E comunque, baci così legnosi li ho visti solo in certe opere in costume.
Sono anche pronta a credere che ci sarà, prima o poi, una crescita caratteriale in almeno alcuni dei personaggi secondari. Ma siamo già a metà, fin quando dovremo sopportare? E’ inutile che il drama migliori negli ultimi episodi, ammesso che lo faccia, se prima ti fa scappare. Neanche Gong Jun e Garvey Jin mi possono trattenere.
Quindi, sono pronta a beccarmi tutti i pollici verso che vorrete darmi, tanto non sarebbe la prima volta. Qui, più che la sufficienza non posso dare, anche perché non ho intenzione di finire l’opera. Aveva materiale per 18 episodi e ne han fatti 35. Il troppo stroppia.
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